Prevenire e contrastare le aggressioni e gli atti di violenza ai danni di operatori sanitari e socio-sanitari.

Sono gli obiettivi delle “Linee operative per l’implementazione della tempestività e dell’efficienza degli interventi di emergenza da parte delle forze di polizia all’interno delle strutture ospedaliere e territoriali della Provincia di Piacenza”, approvate in Prefettura a Piacenza nel corso della seduta del 14 novembre del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, presieduta dal Prefetto Patrizia Palmisani e allargata per l’occasione alla partecipazione del Presidente della Regione Emila Romagna Michele De Pascale (collegato in videoconferenza), del Direttore Generale dell’Ausl di Piacenza Paola Bardasi e del Presidente dell’Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e Odontoiatri Augusto Pagani. Un progetto pilota in Emilia Romagna, che insieme ad attività di formazione rivolte ai sanitari per gestire situazioni crisi prevede un sistema di alert con pulsanti di allarme installati nelle strutture ospedaliere e territoriali per consentire una gestione coordinata e tempestiva delle emergenze, garantendo un rapido intervento delle forze dell'ordine in caso di aggressione. Attivando il pulsante, verrà infatti inviato direttamente un messaggio di allarme agli operatori del Numero unico delle emergenze, il 112, permettendo di attivare in pochi secondi le forze di polizia presenti sul territorio e accorciare così i tempi di intervento. Il sistema sarà attivato a breve e prevede un tavolo di monitoraggio dopo sei mesi. Nell’ultimo anno sono stati 35 i casi di aggressione ai danni di operatori sanitari nella nostra provincia.

Come ricorda il Presidente dell’OMCeO Piacenza Augusto Pagani, la proposta di un protocollo per prevenire e contrastare le violenze ai danni dei sanitari era stata lanciata pubblicamente lo scorso giugno dall’allora Prefetto Paolo Ponta in occasione dell’incontro dei “Mercoledì della Medicina”, promosso dall’Ordine provinciale, dedicato proprio alla violenza contro gli operatori sanitari. Una proposta che si è ora concretizzata: “Ringraziamo il Prefetto Palmisani e il capo di gabinetto Claudio Giordano - commenta il Presidente Pagani -, siamo convinti che si tratti di un progetto ben costruito a tutela dei professionisti sanitari, medici e non solo. Da parte nostra continueremo a monitorare la situazione ed intervenire se sarà necessario”. “E’ un tema sul quale siamo molto sensibili - ha affermato il Presidente della Regione De Pascale -, in Emilia Romagna anche gli Ordini professionali hanno lavorato tanto in questi anni in termini di formazione e dobbiamo continuare ad investire in tutto ciò che riguarda i presidi che garantiscono prevenzione; anche nelle strutture che stiamo ristrutturando e costruendo la protezione degli operatori deve essere centrale. Strumenti come la videosorveglianza possono fungere da deterrente, anche se in alcuni casi le telecamere servono più a posteriori, per verificare ciò che è accaduto, che non a prevenire: per questo, davanti a persone che si rendono protagoniste di episodi di violenza, tutti i protocolli di collaborazione e di lavoro sinergico che permettono un intervento tempestivo delle forze dell’ordine sono fondamentali. Quanto si sta facendo a Piacenza sicuramente sarà utile anche nel resto del territorio regionale”.

“Abbiamo voluto affrontare questo tema sotto un duplice aspetto - ha sottolineato il Prefetto Palmisani -, quello della prevenzione e, soprattutto, dell’intervento delle forze di polizia. Le linee guida approvate oggi prevedono l’istituzione di corsi per il personale per la gestione delle crisi e anche per una comunicazione che sia sempre migliore nei confronti dei cittadini, ma l’aspetto maggiormente innovativo riguarda gli interventi delle forze di polizia in caso di aggressione agli operatori sanitari: abbiamo previsto un sistema di alert, che parte da alcune strutture ospedaliere e del territorio e viene inviato direttamente alla centrale operativa del NUE; si tratta di messaggi pre-registrati che permettono di identificare immediatamente il tipo di emergenza e attivare le forze di polizia, eliminando così alcuni passaggi che potrebbero ritardare l’intervento”. “Nelle aziende sanitarie dell’Emilia Romagna - spiega Paola Bardasi - la cultura della sicurezza degli operatori è sempre stata una linea guida delle direzioni generali; abbiamo lavorato sulla prevenzione, non solo per quanto riguarda la formazione degli operatori ma anche per l’organizzazione dei luoghi di lavoro, e adesso andremo ad intervenire in modo ancora più importante sulla comunicazione. Queste linee guida, le prime in regione, ci consentiranno di arrivare ad un punto in cui noi, con le nostre competenze, non riusciamo ad arrivare, abbreviando i tempi di intervento quando la prevenzione non è più sufficiente per eliminare il fenomeno delle aggressioni”.

LE LINEE OPERATIVE PUBBLICATE DALLA PREFETTURA