Il Ministero della Salute ha pubblicato il 24 luglio 2025 la circolare per la prevenzione ed il controllo dell’influenza stagionale 2025-2026 con le raccomandazioni annuali per l'uso dei vaccini antinfluenzali in Italia, elaborate dal Ministero della Salute in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità e le Regioni/PPAA.

"In Europa - si legge nel documento -, la circolazione dei virus influenzali è stata più elevata a dicembre 2024 e gennaio 2025, con una predominanza dei virus influenzali di tipo A3. Il ceppo influenzale A(H1N1)pdm09 ha predominato in Europa settentrionale, mentre in Europa orientale vi è stata una co-circolazione quasi uguale di virus A(H1N1)pdm09 e A(H3N2). In Italia, è stata osservata la co-circolazione di diversi agenti patogeni respiratori, virali e batterici. L’incidenza delle ILI, in Italia, ha raggiunto, nella quarta settimana del 2025, il picco epidemico con un valore pari a 17.6 casi per mille assistiti. Il numero di ILI è stato sostenuto, oltre che dai virus influenzali, anche da altri virus respiratori tra i quali il virus respiratorio sinciziale (VRS) e il Rhinovirus. Nel febbraio 2025, l’OMS ha raccomandato la nuova composizione vaccinale per la stagione 2025/2026 elencando i ceppi virali da inserire nell’aggiornamento della formulazione trivalente indicata per la protezione contro l’influenza stagionale con inizio nell’autunno 2025.

"In Italia, in accordo con gli obiettivi della pianificazione sanitaria nazionale e con il perseguimento degli obiettivi specifici del programma di immunizzazione contro
l'influenza, la vaccinazione antinfluenzale viene offerta attivamente e gratuitamente alle persone che per le loro condizioni personali corrono un maggior rischio di complicanze nel caso contraggano l'influenza”. I principali destinatari dell’offerta di vaccino antinfluenzale stagionale sono i bambini dai 6 mesi ai 6 anni, persone di età pari o superiore a 60 anni, le donne in gravidanza, gli operatori sanitari, nonché le persone di tutte le età con alcune patologie di base che aumentano il rischio di complicanze in corso di influenza. Gli operatori sanitari dovrebbero però “applicare il loro giudizio clinico per tenere conto del rischio di influenza che aggrava eventuali malattie di base che un paziente può avere, così come il rischio di gravi malattie derivanti dall'influenza stessa. Il vaccino antinfluenzale dovrebbe essere raccomandato e offerto gratuitamente, in questi casi, anche se l'individuo non appartiene ai gruppi di rischio clinici”. Inoltre, “dopo aver vaccinato le categorie di popolazione eleggibili è possibile offrirlo gratuitamente a chiunque lo richieda".

"In considerazione della situazione epidemiologica relativa alla circolazione dei virus respiratori nella stagione 2024-2025 - viene spiegato - si raccomanda compatibilmente con la disponibilità di vaccino, di condurre le campagne di vaccinazione antinfluenzale regionali a partire dall’inizio di ottobre (40ma settimana dell’anno) e offrire la vaccinazione alle persone eleggibili in qualsiasi momento della stagione influenzale, anche se si presentano in ritardo per la vaccinazione o se riferiscono di aver già avuto uno o più episodi simil-influenzali. Una sola dose di vaccino antinfluenzale è sufficiente per le persone di tutte le età, con esclusione dell’età infantile; infatti, per i bambini al di sotto dei 9 anni di età, mai vaccinati in precedenza, si raccomandano due dosi di vaccino antinfluenzale stagionale, in linea con le raccomandazioni ACIP, da somministrare a distanza di almeno quattro settimane".

LA CIRCOLARE